lunedì 25 marzo 2013

Incontro tra blog

Pendolante è il blog di una persona che ogni giorno prende un treno per andare a lavoro, e da quel treno racconta storie, a volte suggestioni, o spunti di cultura, sempre con molto garbo.

Poiché nei miei mille lavori ho passato anche un breve periodo sui treni, è nato un punto di contatto che ha portato a un piccolo intervento sul suo blog.

Ecco il link al suo post.
Buona lettura.

domenica 24 marzo 2013

Domande a piacere

Giuditta Pini, neodeputata 28enne, alla domanda "in Parlamento mai così tante presenza femminili, che leggi vorresti per le donne" risponde, tra le altre cose: "chiederò di reintrodurre la legge contro le dimissioni in bianco".

Qualcuno dica alla nostra parlamentare che la legge contro le dimissioni in bianco è stata GIÀ reintrodotta, cazzo.

È una norma contenenuta nella cosiddetta riforma Fornero, in vigore da luglio dell'anno scorso.

(Qua l'articolo da cui ho preso la dichiarazione.)

Allora, io lo so che il sedere in Parlamento non significa automaticamente padroneggiare lo scibile umano.
Anche se, visto che ci rappresenta, mi piacerebbe pensare che sia migliore della media di noi.

Al proposito, ho cercato qualche notizia biografica, ma a parte essere giovane e donna non sembra avere qualità molto significative. Faccio presente che grazie al Porcellum è stata eletta senza preferenze, per un partito (il Pd) in una città (Modena) che ne garantiva l'elezione, anche se per onestà devo dire che è uscita vincitrice alle primarie del 30 dicembre. 

Lo so che, a meno che non lavori ne settore, o che si sia dimessa negli ultimi 7 mesi, magari questo particolare non lo sa.

Però questa era una domanda facile! (del Parlamento più "rosa" si è parlato un sacco), e per di più "a piacere", come se si diceva a scuola.
Nessuno ha incalzato la deputata su un tema particolare, che può essere più o meno conosciuto.
Le hanno chiesto "leggi per le donne" e lei ha tirato fuori una norma già esistente!
Anzi, migliorata rispetto a quella del 2007, che è stata promossa da Vladimir Luxuria e fu abrogata immediatamente alla vittoria di Berlusconi, nel 2008.
Adesso la procedura è più snella, e i neo-genitori devono convalidare le dimissioni all'Ispettorato del lavoro non più fino all'anno di vita del figlio, ma fino ai 3 anni.

Cominciamo malissimo.

venerdì 22 marzo 2013

Inps

Premessa: dal 1 gennaio di quest'anno è stato introdotto, in via sperimentale, un congedo obbligatorio per i neo papà.
Di 1 (un) giorno.

Ok, ok, non commento. E' piuttosto inutile, no? Anche se supererà l'esperimento, questo giorno in più accrescerà la condivisione delle cure alla prole e la conciliazione di tempi di lavoro e famiglia? Ci renderà un popolo più consapevole? Finiranno quelle odiose discriminazioni sul luogo di lavoro, ché ai colloqui chiederanno agli uomini "hai intenzione di avere figli? No perché sai, un giorno intero a casa... metterebbe in difficoltà l'azienda..."

Uff, ci sono cascata.

Comunque non finisce qua: oltre al giorno obbligatorio, ce ne sono ben altri 2 (due) facoltativi. Sono pagati al  100% (perché alla donna al massimo all'80?) e la mamma lavoratrice deve rinunciare a due giorni di maternità obbligatoria.

Fin qui, abbastanza chiaro.

Io però non sono una mamma lavoratrice.
In questo preciso momento sono una mamma disoccupata, che però percepirà (se non c'è qualche inghippo dell'ultimo momento) l'indennità di maternità dall'Inps.
E allora mi chiedo: rinunciando a due giorni di indennità, il padre delle mie figlie potrà stare a casa i due giorni facoltativi?
O anche: stare a casa due giorni è prerogativa di quei papà che hanno una compagna che lavora, o è un diritto in quanto neo-padre?

Ho girato il quesito all'Inps, visto che è lei che paga (sia l'indennità mia, sia il giorno di congedo obbligatorio e i due facoltativi dei padri).

Non ho chiamato il numero verde, perché quelle volte che l'ho fatto mi sono trovata a parlare con gente che ne sapeva meno di me e che cercava notizie sul loro sito (un giorno scriverò un post sul call-center dell'Inps).

Ho invece mandato una mail al servizio "Inps risponde", perché mi era stato detto che si prendono la briga di dare risposte articolate.

Oggi è arrivata la risposta tanto attesa, che copio-incollo:


Gentile utente,
con riferimento alla sua richiesta INPS.CCBFF.18/03/2013.1025168 Le
comunichiamo quanto segue:

I 2 gg.sono previsti solo in caso di congedo facoltativo. Per maggiori
informazioni vedere circolare Inps n. 40 del 14/03/2013.

La ringraziamo per aver utilizzato il servizio INPSRisponde, non esiti a
contattarci per ulteriori richieste.


 Forse mi sono espressa male io, nella domanda. Forse però non l'hanno letta.

La gravità

Non scrivo sul blog, non commento su quelli altrui, non leggo nemmeno più i tweet.
Succede che la pancia cresce e pian piano attira tutta lì la mia attenzione, inconsapevole di tutto.

Non che passi le giornate a pensare alla bimba che verrà.
Ricordo che mentre aspettavo quella che, ormai, posso definire la primogenita, passavo le giornate a leggere come si sviluppava il feto e quanto doveva essere grande alla settimana di gestazione in cui mi trovavo.
La scelta del ginecologo è durata settimane, per non parlare del nome - siamo partiti da circa 80 candidati, con veti incrociati e eliminatorie dirette che neanche ai Campionati del mondo - per poi arrivare a guardarci negli occhi il giorno dopo la nascita e decidere finalmente per il mio nome preferito.

No, non succede niente di questo. I discorsi sul mal di schiena, emorroidi e peso che cresce mi vanno a noia;  gli acquisti non ci saranno; non leggo nessuno di quei libri che ancora occupano parte della libreria, Quel che le mamme non dicono, Come essere una mamma imperfetta, Cosa aspettarsi quando si aspetta; niente corsi preparto, né piscina per gestanti (mi risparmio di indossare quell'orrendo costume).

E però mi succede che, pian piano, escludo dalla mia attenzione tutto quello che viene dall'esterno.

Prima le cose lontane.

Il papa si dimette. Una volta ogni 600 anni, davvero? e con così poco preavviso? 15 giorni di preavviso li può dare, chessò, un sesto livello nel commercio. Un fattorino. Una commessa, quarto livello, già dovrebbe dare 20 giorni. Potrei farci un post sopra.
Totale: 9 minuti di attenzione (di cui 6 per controllare il CCNL del commercio).

Le elezioni politiche? Sì, adesso decido chi votare... dai, mi leggo anche i programmi. Certo, alla fine sono andata... uh, che situazione di stallo.
Totale: 17 minuti di pensieri (nell'arco di un mese).

Poi le cose vicine, quotidiane.
Mmmm, perché non va più la rete wi-fi? dovrei chiamare l'assistenza. Sì, adesso la chiamo. Sì....
Totale: 2 minuti e 10 secondi (e no, non ho chiamato nessuno. Quindi non navigo più con l'Ipad, quindi non leggo la posta, non scrivo, non leggo i blog, i quotidiani e facebook. Devo dire che non sono nemmeno troppo traumatizzata da questo).

Ma attenzione: non mi sono trasformata in una dolce mammina che veleggia col pancione. No, sono più sclerotica e incazzosa che mai. Ho lavorato fino a 5 giorni fa, e ho così tante cose da fare che credo sarò occupata per i prossimi due mesi.

Solo che... non riesco a pensare al resto. I pensieri non escono al di fuori da me. E non pensando nemmeno troppo a ciò che succede al mio corpo, a come si trasforma e a quello che c'è dentro (un'altra persona! un altro cuore che batte! non mi ci abituerò mai), si può arrivare alla conclusione che non penso e basta.

E' che il pancione sta diventando il mio pianeta, con la sua gravità, che non mi permette di andare troppo lontano.
Qualche goffo saltello, fino a pensare le cose quotidiane, indispensabili.
E a quel fenomeno inquietante che è la sindrome del nido, che mi ha portato, l'altra volta, a ridipingere da sola la cameretta a un mese dalla nascita, e questo giro a chiamare mille ditte per farmi preventivare una ristrutturazione parziale della casa, con i vari Edilspacco, Edilfaccio, Edilpaghi, che fanno sopralluoghi e sparano cifre assurde (meno male che c'è crisi), e a passare i pomeriggi da Arredissima e altri negozi di arredamento a guardare le camerette e a chiedermi se sarò mai in grado di rifare un letto a soppalco (risposta: no).

Quindi, un giorno vi racconterò come sono andata in maternità, cosa mi ha detto la mia datrice di lavoro, e alcuni episodi (che fortunatamente mi sono appuntata) sul mondo di lavoro, ma oggi no. Oggi pensavo di scrivere un post commovente su quanto è bello diventare mamma, ma non mi riesce nemmeno quello.