martedì 16 aprile 2013

Cari concittadini

Attenzione: post lamentoso.

Scena 1.
Un mese fa; ultima settimana di lavoro prima della maternità obbligatoria.
In pausa pranzo vado a fare un poco di spesa. Ho nel carrello 10 pezzi e vado alla cassa rapida, in quel momento vuota.
Cassiera: - Signora questa è la cassa rapida, massimo 10 pezzi.
Io: - Sì, guardi, li ho contati.
Metto tutto sul nastro.
Cassiera: - Ma signora, questi non sono dieci pezzi.
Io: - Ah no? E quanti sono?
Cassiera: - Dodici.
Io: - ...
Io: - Devo essermi sbagliata a contarli.
Cassiera, stizzita: - E dire che le avevo chiesto apposta quanti pezzi erano.
Io: - Guardi, se deve essere un problema, lascio indietro due cose.
Cassiera, stizzita: - No, non è un problema, è questione di rispetto di regole.

Ora.
Non voglio convincere nessuno del fatto che dodici pezzi siano meno di dieci.
Posso aspettarmi però che una persona addetta al contatto col pubblico, senza altri clienti, con una cliente incinta di 8 mesi, anche dicendomi che ci sono due pezzi di troppo, possa risparmiarsi la polemica.
(Quel tono da vigile che ti becca in divieto e soppesa se farti la multa o no, e nel frattempo ti fa la ramanzina, e sappiamo entrambi che alla fine non te la farà, la multa, però almeno la paternale te la deve fare. Con tutta la simpatia per i vigili, eh)
Ecco, la ramanzina dalla cassiera no. Perché avevo 12 pezzi e non 20, perché ero incinta di 8 mesi, perché sono le 13.30 e non c'era nessuno alla cassa, e quando ho finito di portare via i miei 12 pezzi, non c'era nessun altro cliente, nessuno con due o tre cose a borbottare "Ma guarda questa maleducata che va alla cassa riservata, e la cassiera che le fa pure il conto".

Scena 2.
Ieri.
Sul marciapiede, di fianco alla mia macchina parcheggiata regolarmente. Rovisto nella borsa a cercare le chiavi.
Io, con pancione di nove mesi.
Pupa treenne, per mano.
Cane nell'altra mano, al guinzaglio.
Vorrei caricare tutti in macchina.
Due signori camminano sul marciapiede, ci vedono, scendono dal marciapiede e camminano sulla strada, poi risalgono sul marciapiede.
Nota: non ho parcheggiato sulla Statale. Siamo in centro storico, si tratta di stradina senza traffico.
Uno dei due signori torna indietro e mi dice: - Signora, sta occupando il marciapiede.
Io: - Come scusi?
Signore: - Sta occupando il marciapiede, vede?
Io: - ...
Io: - Ma sto salendo sulla mia macchina...
Signore, picchiando col pugno sul cofano della mia macchina : - Vede che la macchina è ferma? E' lei che si deve spostare, le macchine non si spostano.
Io: - ...
Il signore se ne va.

Nella foto: la via dove ho parcheggiato. Pericolosissimo scendere dal marciapiede.

Scena 3.
Ieri.
Al supermercato (non quello della scena 1, dove non sono più tornata).
Cerco posto nei "parcheggi rosa". Sono occupati, parcheggio più lontano.
Solo che quando ripasso vicino al parcheggio rosa trovo un pancione che sta salendo in macchina.
Un pancione che però appartiene a una persona chiaramente di sesso maschile. Da solo.
Io: - Scusi... Ehi, scusi!
Lui: - ...
Io: - Guardi che questo posto è riservato alle donne incinte. Ho dovuto parcheggiare lontano perché l'aveva occupato lei.
Lui: - Eh.
E se ne va.

Cari concittadini.
Mi piacerebbe che vedermi visibilmente, inequivocabilmente incinta, vi ispirasse qualche sentimento umano, non so, di solidarietà perché sono temporaneamente un po' impedita, o magari di tenerezza - alla fin fine, porto in grembo una bambina. O contentezza perché, nonostante le difficoltà, qualcuno mette al mondo dei bambini, che domani pagheranno la vostra pensione con i loro contributi.

O magari no, vi faccio schifo perché ho messo su 12 kg, si sta allargando il bacino e cammino a papera, e ho la faccia sempre stanca, non come quelle belle mammine della pubblicità che sono radiose.
Ecco, quando faccio la spesa, quando porto in giro la pupa e il cane, io non sono radiosa. Generalmente sono affaticata.

Cari concittadini,
se anche non avete voglia di farmi passare avanti nella fila alla posta, alla cassa, al bancomat, in bagno, in mensa (cosa mai successa in due gravidanze su due), va bene. Non siete mica obbligati. Sarebbe un gesto gentile, certo, ma per fortuna sopravvivo anche senza la vostra gentilezza.

Però non so, proprio non so perché dovete trattarmi peggio del solito. Stronzi bastardi.