martedì 7 ottobre 2014

Consigli non richiesti/1 - La ricerca di lavoro

Premessa: non ho alcuna formazione sulla selezione del personale.
Ma ho esperienza: ho passato anni a cercare lavoro.

A ben vedere, non è detto che questo sia un titolo adeguato per dare consigli non richiesti: potrebbe significare che sono una schiappa in materia.

In ogni caso, per chi vuol cambiare lavoro, o semplicemente "è scaduto" (come dice la mia collega raccomandata) e ora è disoccupato, ho condensato la mia saggezza in alcuni punti.

La mia esperienza è limitata: solo in una ricca zona d'Italia, quasi solo in piccole aziende: non ho mai fatto colloqui di gruppo o test, ad esempio. Ma forse posso aiutare qualcuno. Se non funzionano, però, attribuite la responsabilità alla crisi, non a me.

1. La ricerca

Centri per l'impiego
Ai Centri per l'impiego si riceve la certificazione di "disoccupati", indispensabile per incentivi all'assunzione o come sostegno alla disoccupazione, tipo Aspi, ecc.
Il primo passo dunque parte da lì.
Nella mia Regione i Centri per l'Impiego funzionano discretamente: mettono annunci, fanno il primo screening di candidati per le aziende che devono assumere, hanno una banca dati di candidati che forniscono a chi li richiede. Purtroppo le aziende li sfruttano poco, nonostante i servizi siano gratis.
Fanno anche consulenza personalizzata su ricerca di lavoro e stesura cv.
Mi hanno detto che altrove sono il male... luoghi infernali dove il funzionario promuove solo i suoi raccomandati.
In ogni caso, un giro va fatto.

Spargi la voce
Non ho santi in paradiso e ho trovato lavoro con i canali tradizionali, annunci e Centro per l'impiego soprattutto, ma nel mare degli ex colleghi c'è un discreto numero di persone "parenti di", o almeno amici.
Non per forza raccomandati, capisco che un datore di lavoro preferisca qualcuno su cui qualcun altro ha buone parole, anche se ci sarebbe molto da dire sulla meritocrazia (e su certe figuracce che si rimediano facendo queste segnalazioni!)
Il vecchio consiglio "spargi la voce" è sempre attuale, e non bisogna trascurare le relazioni personali. Tutto quel tempo su Facebook ha finalmente senso.
Però, per piacere: senza piangersi addosso. Nessuno vuole un collega o un dipendente che si lagna, anche se la vostra situazione è difficile. C'è bisogno di energia, entusiasmo, curiosità, anche sei vostri sentimenti sono tutt'altro.

Autocandidature
Mi sembrano una gran perdita di tempo.
Nella mia zona ci sono millemila aziende, la maggior parte sconosciuta al pubblico (la piccola industria di profilati metallici, ad esempio. Che diavolo sono i profilati metallici?), e bisognerebbe spargere cv come volantini nelle zone industriali di tutta la provincia.
Detesto compilare i form su internet alla voce "lavora con noi", ho sempre l'impressione che dall'altra parte nessuno leggerà mai i miei dati, anche se l'ho fatto così tanto spesso che mi viene da cliccarci sopra anche se non sto cercando lavoro.
L'unica volta che ho fatto ricerca a tappeto, era comunque mirata. Ho mandato il cv via fax a tutti i consulenti del lavoro della mia provincia e delle due limitrofe, pensando che una qualche maternità da sostituire ci doveva pur essere da qualche parte. Ho spedito mille fax, ho fatto un solo colloquio, non ho ottenuto il posto.

Annunci
Dopo lo "spargimento di voce", per me rimane il canale più valido. Adesso poi è tutto on line, si può cercare lavoro in pigiama.
In alcuni siti si possono preimpostare più versioni del proprio cv e inviarlo tramite il sito stesso alle aziende che pubblicano annunci.
Attenzione ai trabocchetti da annuncio: quelli che promettono guadagni immediati a persone senza esperienza, di solito, mascherano degli squallidi porta a porta o call center con retribuzione basata sui contratti conclusi. Potete farvi una cultura riguardandovi questo film.