martedì 5 agosto 2014

Agosto

Agosto non è solo mare.
È anche ufficio semideserto con il telefono che non squilla mai e tu ci metti un terzo del tempo per fare le tue cose.

Solo che prima di iniziare vuoi prendere un caffè e devi girare quattro bar prima di trovate quello aperto.

Sono le bimbe vicine alla città ma al fresco, in quella casa dove solo un anno fa la piccola prendeva confidenza col biberon molto prima di quel che avrei voluto -  io dovevo rientrare a lavoro - e la grande si faceva mettere ko dalla gelosia.
E quest'anno il fresco c'è anche in città, a saperlo non prendevamo casa lì, ma a saperlo ero una veggente di quelle capaci ed ero miliardaria, mica stavo qua a lamentarmi.

E la nostra nuovo routine prevede che al mattino presto faccia la pendolare a scrocco, e a pranzo, quando esco grazie al mio fighissimo part-time, torno in collina con la corriera, mezzo che pensavo di aver abbandonato per sempre all'età di 18 anni e 3 mesi, quando mi sono sbrigata a prendere la patente.
E sulla corriera ho incontrato la vecchia che rimpiange il dopoguerra, il pakistano che mangia kebab e beve Heineken e io che prego che non lo vomiti nelle curve, la signora che ne approfitta per fare l'uncinetto e credo il 70% della popolazione nera della provincia, che poi dove si nascondono non lo so perché durante il resto del giorno non li vedo da nessuna parte.
E un'ora di corriera al giorno, senza nessuno che mi chiami mamma e senza dover fare qualcosa, è la mia vacanza di quest'anno.
Se poi non patissi mal di macchina e riuscissi anche a leggere sarebbe perfetto