giovedì 26 marzo 2015

Hit parade

Ovvero: le peggiori porcate che abbia mai visto fare sul lavoro.

Don't try this at home: se avete dei dipendenti, non comportatevi così. Il rischio di perdere una causa sul lavoro è massimo.


Terzo posto
Assumere a tempo indeterminato una persona, che lascia il posto precedente per venire lì a lavorare.
Dopo un mese, licenziarla in periodo di prova ("mi hai deluso"); nella stessa conversazione, proporle un contratto a progetto con le medesime mansioni e retribuzione più bassa di un terzo.


Secondo posto
Adibire una persona alla stessa mansione per 11 anni, e poi licenziarla per giusta causa dicendo che non è in grado di svolgere quella mansione.



Primo posto
Assumere una persona che, nell'ultima settimana di prova, comunica di essere incinta.
Licenziarla per mancato superamento del periodo di prova.

sabato 21 marzo 2015

Consigli non richiesti/3 - Il colloquio


Provate a chiedervi: invertendo i ruoli, che persona cerchereste?

Poi, diventate quella persona.

Senza esagerare (se fingete vi beccano subito), però sforzatevi di dimostrare all'interlocutore che avete voglia di imparare, che siete pieni di entusiasmo e che siete di buon carattere: né musone, né aggressivo - a meno che non si voglia un clima competitivo in ufficio.


Ci si aspetta che siate curati: arrivare in orario, spegnere il cellulare, un aspetto decente. Di solito io non indovino mai, mi presento tiratissima e trovo un ambiente informale; in ogni caso, eviterei vestiti sexy (oddio... Dipende da qual è la mansione)

È piuttosto frequente essere in ansia per un colloquio, ma provate a viverlo con curiosità. Non siete solo esaminati: avete anche voi la possibilità di giudicare il posto. È un incontro tra due necessità, dovete entrambi scoprire se le esigenze coincidono.

Se venite da una lunga esperienza in una ditta, fate intuire perché ve ne andate: c'è chi finge di cercare un altro posto per minacciare le dimissioni e ottenere uno stipendio più alto.
Magari siete ai ferri corti col capo; fate capire che le cose sono cambiate, o che volete crescere professionalmente e dove siete adesso non c'è possibilità; non andate a lagnarvi, chi garantisce che non vi mettiate a  litigare con tutti anche nel nuovo posto?


Occhio alle domande a trabocchetto.
Ad esempio: "Come ti trovi nel posto dove lavori? Ne sentiamo tante" è un approccio amichevole per capire se sei un rompicazzo.

Fidanzati, figli, matrimonio: fare queste domande è discriminatorio. Ma le fanno lo stesso. Se non rispondete vi mettete in cattiva luce, se dite che non vedete l'ora di avere figli è un suicidio.
Allora, rispondete quello che vogliono sentirsi dire: nooo non sono fidanzata. E se siete spostate: noooo, ma che figli, troppo giovane. Anche se avete 35 anni. Non dite che aspettate la sicurezza economica, altrimenti non proporranno mai un contatto a tempo indeterminato, nemmeno tra dieci anni. Se avete già un figlio, il figlio unico è la vostra filosofia. Negate. Negate.

Se non siete sicuri che il posto non fa per voi, andate lo stesso convinti del contrario. Magari alla fine deciderete di non accettare: ma è sempre meglio che essere scartati.

Dovete sembrare motivati: voi siete tagliati per quel lavoro, la distanza dalla vostra abitazione non è un problema, l'orario di lavoro non vi interessa, anzi non vedete l'ora di avere il martedì libero e stare tutta la domenica in negozio.
Lo so che non è vero, ma tra chi è entusiasta e chi tentenna, voi chi scegliereste?

sabato 14 marzo 2015

Consigli non richiesti/2 - Il curriculum vitae

Continua, dopo appena 6 mesi, l'imperdibile appuntamento con i consigli non richiesti.

2. Il curriculum vitae

Dovete pensare al curriculum come il vostro ariete per entrare in casa del vostro potenziale datore di lavoro.
Se si tratta di candidature spontanee o risposte a specifici annunci di lavoro, il cv è la vostra unica occasione per farvi conoscere. Ma anche se siete raccomandati vi verrà richiesto, e non vorrete sprecare una simile occasione con un cv mal redatto, vero?

Cura.
Dati anagrafici corretti, numero di cellulare bene in evidenza.
Sembra banale, ma due-tre posti di lavoro fa il mio capo cercava un'impiegata: assunse la sorella della barista dove faceva colazione. Immaginava che una non-completa-sconosciuta, ex centralinista, fosse meglio delle migliaia di persone con esperienza disponibili nel mercato. Quando predisposi i documenti per l'assunzione, mi accorsi che sul suo cv il cognome era sbagliato. Si giustificò dicendo che gliel'aveva scritto suo cognato, perché lei non aveva un pc a casa.
[Da questo aneddoto ognuno è libero di immaginare quale fosse la sua competenza sul lavoro, e come questa esperienza influenzò le mie convinzioni sulle raccomandazioni rispetto alla meritocrazia]

Informazioni sullo stato di famiglia: in un Paese civile, chi cerca un nuovo dipendente non dovrebbe trovare rilevante, né pertinente, nessuna informazione personale. Infatti, l'unico colloquio dove non mi abbiano chiesto se avevo/avrei voluto figli è stato con un gay; forse ne aveva abbastanza anche lui di discriminazioni.
Se siete donna e siete libere da impegni familiari, potrebbe essere un punto a favore indicarlo. In tutti gli altri casi, no. Se proprio lo vogliono sapere, che ve lo vengano a chiedere, almeno.

Precisione nella stesura: date di inizio e fine lavoro chiaramente indicate, nome del datore di lavoro, qualifica (operaio/impiegato), breve descrizione della mansione. Non sottovalutate quest'ultima indicazione: un possibile datore di lavoro deve capire cosa sapete fare.

Formattazione coerente: so che Word dopo qualche "andata a capo" prende iniziative, ma fategli vedere chi comanda. Le righe devono essere allineate. Se dovete spedirlo per mail o caricarlo su un sito, salvatelo in pdf: è un formato che tutti leggono e nessuno può modificare.

Personalizzare il cv.
Siete disoccupati no? Avete tempo per scrivere un cv. Anzi, due.
Se la vostra ricerca è riguarda più mansioni, o in aziende molto diverse, è meglio personalizzare ogni volta il cv.
Se siete disposti a svolgere un lavoro meno specializzato rispetto al vostro ultimo impiego, potrebbe essere meglio descriverlo tenendo un "basso profilo", anziché esaltare le vostre capacità di management. Un possibile selezionatore potrebbe pensare che aspirate a qualcosa di più, e che alla prima occasione ve ne andrete. E forse non ha torto, ma dovete essere voi a deciderlo, non lui.
L'ideale, quindi, è un cv per ogni candidatura, o quasi.
Non fate l'errore di dare ai files dei nomi rivelatori: cv.scarso.pdf, ad esempio.

Hobby.
Sono scettica nell'aggiungere informazioni non professionali, ma se lo fate, siate  circostanziati.
A tutti piace il cinema e fare sport. Dimostrate che per voi è la verità vera: inserite quel corso di semiotica del cinema; non indicate genericamente sport, ma corsa sul mezzofondo.
Occhio a non scrivere cazzate, potreste trovare degli esperti dall'altra parte della scrivania. Ho visto un ragazzo millantare di essere appassionato di letteratura e cadere nel trabocchetto:
- "Ultimo libro letto?"
- "Mmmm.... Il piccolo principe"
- "Sai come è morto l'autore?"
Silenzio.

Letta di presentazione
La lettera di presentazione spesso è semplicemente il corpo della mail con cui mandate il cv.
Scrivete chiaramente e con poche parole chi siete e cosa volete. Che mansioni, a che distanza da casa siete disposti ad arrivare, e in che orari. Soprattutto nelle agenzie interinali e nelle autocandidature: è frustrante ricevere un cv di gente non specializzata in niente e che è disponibile a fare tutto dappertutto. Non ha collocazione, non rimane impresso, non sanno che farsene.

All'europea mi fa schifo
Il modello di cv europeo non mi piace. Sarà funzionale, ma è brutto, troppo lungo e troppo diffuso. Sforzatevi di copiare qualcosa di meglio da internet, non come contenuto, ma come grafica. Siate riconoscibili. E inserite la foto, ma tipregotipregotiprego non il selfie al mare. Una fototessera andrà bene.