sabato 15 settembre 2012

La Domanda


Dunque, c’è un film che mi piace tanto – Il favoloso mondo di Amélie”, se non l’avete mai visto fatelo – in cui c’è una scena che dice più o meno così: “(ci vorrebbe) un suggeritore alle finestrelle dei seminterrati pronto a fornire una risposta sferzante. I timidi avrebbero finalmente l'ultima parola”.

Mi si perdoni il pressapochismo con cui ho riportato la battuta, ma il film l’ho comprato in VHS e da qualche mese il mio lettore è occupato con la videocassetta di “Se mi lasci ti cancello” – dio perdoni chi ha tradotto così il titolo, comunque guardatelo, un altro splendido film – che si è incastrata senza rimedio mentre cercavo di infilarla dentro.
Probabilmente un under-3 aveva spinto precedentemente qualcosa dentro il videoregistratore.
Anche oggi, insieme al VHS che tuttora sporge, ho trovato un foglietto (“mamma, ti ho mandato una lettera”)

Dicevo.

C’è una domanda che torna ad ogni colloquio (solo una volta non me l’hanno fatta, ma il selezionatore era chiaramente gay, forse per questo), cioè: sei sposata? L’altra domanda, che segue a ruota, è: hai intenzione di fare figli?

Ecco, io vorrei che qualcuno mi suggerisse una risposta a questa domanda odiosa.

Capisco che non è il massimo assumere qualcuno e dopo 6 o 12 mesi doversi preoccupare di trovare un sostituto / addestrarlo / attendere il rientro della sostituita, ma visto che le donne in Italia fanno 1,4 figli a testa, alla fine capiterà poco spesso nella vita lavorativa di una donna.
E poi, se tu ti assumi il rischio d’impresa, nel rischio c’è anche lo sbattimento di cercare una sostituzione.

Comunque.

Dopo il richiamo fascinoso del mio ultimo datore di lavoro, che fa brillare il mio curriculum come se fossi uscita da Harvard, le cose si sono mosse in autonomia. Una agenzia interinale mi ha catturata e ha promosso il mio cv un po’ in giro. E una multinazionale mi ha chiamato per un colloquio.

Ora. Nella pur verde e ricca Emilia Romagna, non è che mi capiti molto spesso di fare colloqui in multinazionali.
In genere si tratta di piccole e medie imprese, tipo Antonioni Autospurghi, più o meno.
Già il mio ex datore di lavoro, che ha la sigletta “S.p.A.” in fondo al nome, coi suoi 259 dipendenti mi sembrava un colosso.

Ecco, in questa multinazionale sono in tre nell’ufficio amministrazione personale. Una è stagista. Cercano la quarta persona, per amministrare la bellezza di 1.200 persone (da 1.200 a 1.300, per la precisione. “Dipende dai picchi di lavoro”).

Ho parlato con la responsabile dell’ufficio, che sembrava più impegnata a decantare le lodi della sua azienda che a chiedermi cosa so fare (“da noi il payroll è in outsourcing”, traduzione: “le paghe le facciamo fare fuori”).
Però ha insistito sulla mia non-formazione (“solo il liceo? e quale? poi non hai fatto corsi?” “no”, sottinteso: “no, baby, i corsi certificherebbero solo quello che so già fare e costano 2.500 euro.”).
Quindi i casi sono due: o che la loro attività è totalmente diversa da quella di qualunque azienda intorno, e chiunque arrivi si deve rimboccare le maniche e imparare; o che col mio liceo scientifico e il passato nelle cooperative sono fuori target, e non ha perso troppo tempo con me.

Poi è arrivato il super-direttore del personale.
Carico, veloce e incisivo come mi aspetto che possa essere un manager.
E mi fa tre domande in croce.
1) ti sei già occupata di amministrazione del personale?
2) il direttore del personale nella tua ex azienda è sempre quello che conosco io?
e la terza domanda era La Domanda, nella formula trina:
3) sei sposata? hai figli? hai in programma di farne?
a cui ho risposto all’incirca “figli, io? ma cosa sta dicendo?” mentre lui diceva: “sai, hai un’età...” – maleducato, non si spia l’età delle signore, anche se la mia data di nascita è in cima al cv che hai davanti – e l’unica battuta che sono riuscita a fare è stata: “sì, sono in età fertile”.

La risposta giusta sarebbe stata: “Ma come si permette, io la denuncio”. E bye bye lavoro.

Non riesco mai a partire da casa con un’altra risposta. Suggerimenti?

3 commenti:

  1. no comment....succede sempre così...quando succede! perchè già avereun colloquio è un miracolo.
    a me sarebbe venuto un: eh già...ancora niente menopausa e non si può più fare nemmeno il contratto da apprendistato...!

    ormai ho il dente talmente avvelenato che potrei pure mandare a.... i titolati aziendali che si credono Dio!

    Francesca.

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  2. A parte il no comment per il modo di trattarsi, credo che la tua risposta sia stata ball'altezza della sua domanda!

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  3. io avrei tirato fuori la crisi mondiale, il problema economico, il pil interno, la globalizzazione... la Fornero. =D

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