mercoledì 21 novembre 2012

Cosa dire a un colloquio quando sei incinta

Ovvero: il piano C

Succede che chiama la titolare di uno studio di paghe.
Mi dice: "Sai fare le paghe?"
"Non in autonomia, ma ho iniziato a occuparmene".
"Vieni domani a fare un colloquio?"

Io, che per 5 anni ho lavorato in ufficio personale, e che darei la mia mano destra per entrare nel mondo "paghe e contributi", accetto.
Accetto e mi guardo la pancia, che è abitata da tre mesi.

Stamane il grosso dilemma era: come mi vesto.
I pantaloni che indosso normalmente non mi stanno. Cioè, mi stanno, ma mi comprimono il basso ventre e mi fanno male.
I pantaloni premaman sono notoriamente osceni. Ho un paio di jeans taglia 42 che mi ballano addosso (e io non sono longilinea). Ho un paio di pantaloni blu che sembrano carini, ma hanno una super-fascia che copre la pancia e che io non riempio, quasi per niente. Se la tengo distesa, i pantaloni, non stringendo in vita, scendono.
Così ripiego la fascia a metà e sembra un rotolino di troppo.
Vorrei mettere la giacca, ma è nera e i pantaloni sono blu. Altre alternative ai pantaloni non ce ne sono: di solito metto la tuta. Vorrei mettere i leggins con un vestito, ma misteriosamente non trovo né uno né gli altri.

Mi metto un maglione carino, un po' stretto. Non sono formale ma sono in ordine. La pancia spunta. Si mimetizza nelle forme: sembro una di quelle statuette preistoriche che si chiamano "La fertilità", esplodo da tutte le parti anche se ho messo su solo un chilo.
Chiedo il parere del pubblico: "Posso andare a un colloquio così?"
Il pubblico guarda la pancia e risponde: "Dipende che cosa gli vuoi dire".

Già, che cosa gli voglio dire?

Partiamo dalla teoria.
In teoria, secondo la legge, una donna non è tenuta a comunicare lo stato di gravidanza prima di un nuovo lavoro. Anzi, c'è una sentenza che dice che nascondere la gravidanza non è nemmeno lesivo di quella fiducia e lealtà che è alla base del rapporto col datore di lavoro. Tutto questo nell'ottica di tutelare la maternità e il bambino.

Tutto molto bello, ok.

Però questo studio ha bisogno di una persona adesso.
Si sta licenziando una ragazza, si trasferisce, e loro devono sostituirla. E non fino a marzo, o ad aprile, data massima in cui posso lavorare, e poi da settembre-ottobre in poi.

Lasciamo stare il fatto che, nonostante ci sia la necessità di una persona in più, programmino di fare un contratto a tempo determinato "per conoscerci".

Lasciamo anche stare il fatto che, a causa di comportamenti leciti, ma che ritengo non eticamente corretti, il mio ex datore di lavoro, per risparmiare, non mi abbia versato i contributi per la disoccupazione e io, per una settimana di contributi, non ho diritto alla disoccupazione e nemmeno alla maternità, e quindi starò a casa per un anno senza ammortizzatori sociale.

Io non voglio comportarmi così.
Non mi piace tentare di trarre il massimo profitto da una situazione e sentirmi in difetto.
Perché, anche se la legge mi tutela, io mi sentirei in difetto. E anche se posso pensare che si tratta di legittima sopravvivenza (lavorare entro i sei mesi precedenti la maternità obbligatoria, ovvero entro marzo, mi farebbe avere la maternità dall'inps; che ora come ora non avrei perché ho smesso di lavorare sette mesi prima), beh, non mi piace che sia alle spalle degli altri.

Perché sono andata al colloquio, allora?

Per masochismo, ovvio.

Per vedere com'è. Ed è bellissimo, proprio il posto dove vorrei lavorare.
Non gli ho detto niente. La mia pancia l'avranno presa per ciccia.

E spero che non mi chiamino. Così non dovrò arrovellarmi nella mia etica da due lire.

Ps il secondogenito/a è il mio piano C, se non trovavo lavoro. Del piano B ne parlerò a tempo debito.

11 commenti:

  1. Devo essere proprio svalvolata per non aver colto prima della tua gravidanza! Beh, prima di tutto, congratulazionissime :))
    Il binomio lavoro-maternità è sempre un grande, enorme dilemma. Capisco perfettamente i tuoi dubbi: il consiglio che ti darei è di pensare per prima cosa al tuo bene, soprattutto perchè il posto ti piace (e un lavoratore motivato e capace è sempre un bene anche per l'azienda, nonostante la maternità)
    Eppure io stessa, iniziando questo lavoro l'anno scorso, avevo messo in conto di non rimanere incinta per nessun motivo per almeno un anno (non che fossi a caccia di cicogne, comunque ;)) Non c'è niente di male, è vero, ma di fatto non c'è modo peggiore per iniziare un rapporto di lavoro. Ti dico solo che, anche se un'eventuale maternità dovesse capitare ora che sono inserita, mi sentirei in colpa se accadesse in un periodo di alto lavoro :/

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    1. Non sei svalvolata, è che questo post è stato il mio outing :) non mi andava di fare grandi annunci!

      Grazie mille per le congratulazioni, e che dire... hai ragione.
      Ci sentiamo in colpa se facciamo figli, se non stiamo abbastanza con loro, se magari in gravidanza ci sentiamo più stanche o più distratte... Conoscendo poi la resistenza fisica dell'uomo medio al raffreddore, se la gravidanza se la facessero loro starebbero tutto il tempo a letto!

      Uno dei motivi per cui ho deciso di fare un figlio da disoccupata è che non mi andava né di rimandare, né di cercare un figlio appena iniziava un nuovo lavoro.

      Per assurdo, la situazione attuale è che se avessi, per esempio, iniziato un lavoro con un contratto di 6 o 12 mesi, e fossi rimasta incinta, nessuno avrebbe pensato di prorogarlo, o trasformarlo in tempo indeterminato. Invece io sono lì a pensare: non voglio iniziare e poi stare subito a casa!

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  2. Congratulazioni per la gravidanza! Nemmeno io avevo colto questo importante evento! Sorry! Proprio ieri ero con un'amica nella nostra stessa situazione e parlavamo di un'altra conoscente che era incinta e ... deve trovare lavoro...

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  3. Primo: auguri! Congratulazioni! Secondo: facci sapere come va e non disperare fino alla fine... ma non farti manco paranoie. Non sai come andrà, non sai quali sono le aspettative...

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  4. Congratulazioniiiiiiiiii!!!!!!!!!......pubbliche!!!!!!!.... Per il lavoro e' un bel dilemma, la penso esattamente come te, eppure in giro c'è' chi tanti scrupoli non se li farebbe. Io opto per la sincerità sempre e comunque. Un abbraccio grande grande!!!!
    P.s. Un chilo!!!! Che brava!!!! Io sono a quota più tre e già mi sono presa un bel cazziatone!!!!!

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  5. mi sono sempre chiesta come avrei affrontato una cosa del genere se fosse successa... e tuttora la risposta è: non lo so! :/

    in bocca al lupo! e congratulazioni!

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  6. per caso ci siete ancora? sono più di due anni che cerco lavoro e nessuno vuole darmelo perché sono giovane e sposata senza figli. Da tre mesi sono incinta e domani ho un colloquio...cosa devo fare? sarebbe un part time vicino casa...vorrei essere sincera perché non mi piacerebbe iniziare il rapporto di lavoro così ma temo di subire un'altra discriminazione. Insomma, ero solo giovane e sposata e non mi volevano per paura di una gravidanza ed ora sono giovane, sposata ed incinta...mi sento molto frustrata

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    1. Ciao cara, spero di non essere arrivata troppo tardi. La tua situazione è molto delicata, perché da una parte vuoi essere leale, dall'altra non vuoi essere discriminata. La legge è dalla tua (non sei tenuta a dire che sei incinta, a meno che non fai lavori pericolosi per la salute tua o del bambino...), ma soprattutto nelle piccole aziende non consola molto, se devi incontrare il datore di lavoro tutti i giorni e temi che l'ambiente diventi pesante.
      Io però ne sto vedendo di tutti i colori contro le madri (alla faccia del sostegno alla famiglia!) e mi verrebbe da dire: prenditi tutto quello che ti spetta. Una maternità, in una azienda, non è quella tragedia che ci vogliono far credere.
      Fammi sapere come è andata.

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  7. Ciao, grazie per avermi risposto.
    Stamattina all'appuntamento non ho trovato nessuno. Ho citofonato cinque volte ma nulla...ho chiamato al numero dal quale sono stata contattata ma dopo tre squilli si sentiva il rumore del fax.
    Ho inviato una mail all'indirizzo al quale precedentemente ho inoltrato il mio CV per raccontare l'accaduto e chiedere, qualora si trattasse di un malinteso, di essere ricontattata.
    Non so cosa pensare. Mi sento molto delusa...questa non mi era ancora capitata. Quando pensi di averle viste e sentite tutte arriva la novità

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