lunedì 5 novembre 2012

Nuovi colleghi/2

[Tanto tempo fa]

Alcuni giorni dopo, stesso posto di lavoro.

La ragazza dell'ufficio contratti è incinta di poche settimane. Ha fatto alcuni giorni di malattia per una minaccia d'aborto; ora è tornata, e gli accordi sono che quando vuole può prendersi alcune ore di ferie per riposare, anche senza preavviso.

Il mese precedente avevo avuto qualche problema con il suo cartellino. Non c'è un orologio marcatempo, e tutti noi compiliamo un foglio di Excel per segnare le presenze.
Lei è una persona di fiducia e non dubito della sua buona fede: forse ha compilato tutto il foglio solo il 31, fatto sta che ha segnato di aver lavorato in un giorno festivo, e anche in un altro giorno per cui aveva mandato una mail avvisando che aveva una visita medica. Alle mie richieste di chiarimento, aveva un po' faticato a ricordare.

Esce dal bagno, infila la testa dentro il mio ufficietto di cartongesso e mi dice: "Io sono stanca. Vado a casa".
"Ok", rispondo, guardo l'orologio e mi appunto l'ora.

Inizia a urlare.

"Io sono la responsabile dell'ufficio! Non puoi trattarmi così!"
"Nonono", cerco di rimediare io, "è solo che poi a fine mese si fa fatica a ricordare tutto..."
"Con tutto quello che faccio per l'aziendaaaa! E poi se lo fai, ci sarà qualcuno che te l'ha dettoooo!"
E se ne va.

Io la sento sbraitare sulle scale, aspetto qualche secondo e poi la chiamo al telefono interno.
"Guarda che nessuno me l'ha chiesto, è solo per..."
Mi mette giù.

La richiamo.
"Non mi chiudere il telefono in faccia. Ti dicevo che è meglio per tutti se c'è chiarezza nelle ore di ferie che ti fai"
"Ma pensa teee! Io da casa lavoro lo stesso e nessuno lo prende in considerazioneee! Comunque vado a casa, sono stanca".

Passo la notte a rimuginare sulla faccenda.

Ho fatto una gaffe, anche se in buona fede: mi sembra che non ci sia nulla di male ad annotarsi le assenze delle persone, soprattutto se si fanno molte ore di ferie, sparse nel mese, in orari diversi.

Ci sono posti, ho scoperto poi, dove i quadri si prendono la briga di telefonare all'ufficio personale per avvisare che escono. Gente che non è nemmeno tenuta a marcare e che per correttezza si fa viva - così magari gli sistemi tu il cartellino, che a loro scoccia anche un po' annotare le ferie.
Ma sono arrivata nel nuovo posto di lavoro da un mesetto, devo ancora ambientarmi. Dopo tutto, sono solo alcuni giorni che l'altra collega mi ha preso a male parole perché il capo l'ha richiamata.

Rimugino, mi preparo un discorsetto per la collega, che mi sembra persona intelligente e di sicuro domani vorrà ascoltarmi con calma.

Il mattino dopo la collega non c'è, in compenso nel fax c'è un certificato di malattia.
Dopo una settimana, la malattia si trasforma in maternità anticipata.

5 commenti:

  1. Se questa non avesse avuto da scodellare il marmocchio - che già compatisco per l'isteria della mamma, che si riverserà su di lui causandogli chissà quali scompensi - direi che l'avrei trovata anche più insopportabile della prima :D

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    1. Guarda, io capisco che il clima in azienda era di merda... infatti sono scappata via... che il lavoro era quel che era, la paga pure, e i colleghi, ehm, alcuni simpatici altri meno.

      Quel che non ho mai capito è perché ci sono finita in mezzo io, che ero lì da uno sputo di tempo. Voglio dire, nemmeno il beneficio del dubbio mi hanno concesso

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  2. Forse era in mala fede, oppure era solo seccata dalla situazione e si è sfogata con te. Sai, una gravidanza difficile, una anzienda nella quale, come dici tu, non tira una buona aria, insomma una serie di cose che l'hanno portata a sbottare con te.

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  3. Difficile giudicare, c'è chi dice che quando ci si scalda tanto c'è sotto qualcosa, o forse solamente ha gli ormoni in subbuglio... le gaffe con i colleghi purtroppo si sprecano, ma basta un po' di intelligenza per risolverle... purtroppo è spesso carente (negli altri ovviamente)

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