giovedì 17 maggio 2012

pensieri

Mi sto preparando mentalmente.

Sono già a più di metà rapporto.
Rapporto di lavoro a termine, intendo.
Non c’è possibilità di proroga: il 27 agosto la mia “sostituzione” torna.
(Si è fatta 6 mesi di maternità facoltativa e quasi 3 di ferie arretrate, quindi torna, decisamente torna.)E io penso.

Che la mia supercollega non sia più tanto motivata a insegnarmi qualcosa di nuovo, perché tanto.

(Anche se ogni tanto se ne esce con un “guarda che bello, una denuncia di malattia professionale. Così vedi come si fa anche questo”).

Penso a quali nuovi strumenti mi sono stati dati, per poter proseguire su una strada che mi piace da morire, senza tornare nelle paludi da cui provengo (ex collega: sai dove devi fare domanda? Alla xxcoop! E io: no grazie, non ci voglio più tornare nelle cooperative, quelle nate per sfruttare la manovalanza a costi ridotti. Mai più).

E poi inizio, per la millesima volta, a compilare il cv.
È un’operazione tutt’altro che neutra; un po’ perché mi accompagna sempre un misto di sentimenti (eccitazione per le nuove possibilità, rimpianto per il posto da cui me ne vado, curiosità per il futuro), e un po’ perché faccio sempre più fatica ad adattarmi ad un posto nuovo.
Proprio adesso che ho memorizzato il volto di molti dei 78 impiegati che lavorano qua (ehm, quasi tutti).
Adesso che ho capito quanto si può scherzare coi colleghi, se prediligere una telefonata o una mail, quali sono le abitudini “di gruppo” insomma. Lavorative o meno.

Ho provato anche a fare timidamente qualche domanda di lavoro, qua e là.
Nessuna risposta...
Avrò di che scrivere sul blog, a settembre.

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