Nota: questo post è stato scritto domenica 3 giugno, dopo aver messo a letto la pupa, verso le 9.
In seguito alla scossa delle 21.20 io e la mia famiglia abbiamo prudentemente evacuato la casa mollando tutto com'era, compreso il pc. Per diversi giorni nel post c'è stata una frase tronca.
Premessa: i terremoti del 20 e del 29 maggio hanno avuto epicentro a 30 km dalla mia città. Quindi tutto quello che posso scrivere di vissuto in prima persona non è niente rispetto al dramma vissuto da chi, su quell'epicentro, aveva una casa, o anche solo un lavoro.
Non avrei mai pensato di sentire i giornalisti di radio e tg nazionali parlare di Finale, Medolla o Mirandola.
Mirandola! Mirandola è il paese da cui veniva la mia compagna di banco del liceo, non dovrebbe essere un paese da prima pagina.
E il Panaro, quello di San Felice sul Panaro, è il fiume dove andavo in bicicletta a 14 anni, anche se diversi km più a sud.
Ho parlato con alcuni colleghi che forse (la situazione non è definita, ci vorrà molto tempo) hanno avuto danni alle case. Ho parlato anche con uno che la casa, sembra, non l'avrà più, e però, mi ha detto, "dobbiamo essere contenti perché ci possiamo guardare in faccia", e che "a 5 km da casa mia c'è il disastro". Lui, e anche molti altri, quasi tutti in realtà, mercoledì 30 erano in stabilimento a lavorare.
Era a lavoro anche la persona con cui ho fatto il colloquio questa volta e che ora è il mio capo. La sua casa è a Cavezzo. Aveva una faccia come se fosse morto suo padre. Gli ho chiesto come va, e non mi ha risposto. Non si è lamentato una volta, ma ascoltando le storie degli altri ogni tanto diceva "vacca boia", questa esclamazione così emiliana che la prima volta che l'ho sentita, e avevo 10 anni, mi sono messa a ridere.
Sì, perché l'Emilia è mia terra d'adozione e non di nascita, e da quando c'è stato il terremoto, e c'è da rimboccarsi le maniche per ricostruire, sono orgogliosa di essere qua.
Cara Girandola, già stavo leggendo che tra i tuoi tanti lavori c'è "conteggiatrice di pendolari sui treni" e volevo chiederti informazioni, poi mi sono trovata qui e ti ho sentita ancora più vicina perché io abito a soli 13 km dall'epicentro, anche io sono evacuata e anche io ne ho scritto sul mio blog come fonte di liberatorio sfogo.
RispondiEliminaCara Pendolante, 13 km dall'epicentro sono davvero pochi. Appena posso vengo a dare un'occhiata al tuo blog per leggere la tua esperienza.
RispondiEliminaLa conteggiatrice di pendolari è un'esperienza interessante, se fatta a piccole dosi :) risale però al 2006, per conto della Regione.
Non si contavano solo i passeggeri, ma si dava anche un parere alle condizioni di treni e stazioni (pulizia e stato generale).
Alla fine la Regione ha comminato una multa a Trenitalia per come gestiva il servizio locale e ha rimborsato un mese di abbonamento ai pendolari... grossa soddisfazione!
Soddisfazione anche per noi pendolari che abbiamo usufruito dell'abbonamento mensile gratuito :-)) Se vorrai scriverne un racconto, su questa tua esperienza, ti ospiterò volentieri sul mio blog.
EliminaI 13 km sono, in realtà, da Cavezzo, qualcuno in più dall'epicentro. Siamo l'ultimo comune, verso Modena, a essere dichiarato "terremotato". per fortuna non abbiamo avuto vittime, né crolli eclatanti... ma qui finisco.