domenica 30 dicembre 2012

Ufff

Sono stanca. Si può dire?
Sono stanca e un po' giù, oggi.

Sarà che dopo un milione di anni (w i sensi di colpa) sono andata a trovare la nonna e l'ho trovata non solo senza memoria, ma anche senza interesse verso di noi, chiusa e amareggiata e forse un po' infastidita.

Sarà che stamane volevo svegliarmi a un orario decente, per onorare il piano B a cui volevo dedicare, nelle mie intenzioni, tre ore al giorno e a cui dedico tre quarti d'ora a giorni alterni, e invece mi sono svegliata alle 10 e sono comunque stanchissima, anche perché ho fatto tardi ieri sera rileggendo un libro.

Sarà che il nostro vicino di casa cingalese sta, pare, spostando il suo negozio di alimentari davanti al nostro portone, e sono combattuta tra la simpatia verso questo ragazzo sorridente e il suo bimbo, che ha un mese più della mia pupa, e il timore di trovarmi davanti a casa gruppi di persone bivaccanti con birra in mano, fenomeno visto davanti al suo negozio che vende (anche) birre sfuse.

Sarà che queste vacanze a scacchiera col mio compagno, dove si sta in ferie a turno per coprire le due settimane di vacanze scolastiche, mi portano a stare più tempo da sola con la pupa, con cui ho avuto eccessi d'ira che speravo non vedere più, e poco tempo tutti e tre insieme. E quel poco tempo in contemporanea è quasi tutto risucchiato in incontri con parenti, o incombenze rinviate da tempo ("tienila tu che finisco di comprare o regali", "domattina passo in banca e poi in posta, prima di andare tutti insieme a fare la spesa").

E io sono stanca, e non dovrei dirlo, sono ingrata verso questa meraviglia che ho nella pancia e che la maggior parte delle mie amiche non riescono ad avere, pur desiderandolo, e quindi non dovrei scriverlo nemmeno qua, ma si dice che la gravidanza non è una malattia, ma non farei altro che dormire e faccio la metà delle cose che vorrei, come la chiamiamo allora?

E sto pensando di mollare il corso a cui mi sono iscritta la settimana prima di fare il colloquio nell'attuale posto di lavoro, e ho già pagato un sacco di soldi, e l'insegnante di teoria dice un sacco di fesserie, la pratica dobbiamo ancora iniziarla, e uscire di casa un giovedì alle 8 del mattino e tornare alle 22.30 cenando mentre guido in autostrada non mi va più. Ecco. E però mi scoccia mollare tutto.

Sarà anche che stanotte ho ricominciato coi sogni che riguardano il lavoro, in cui mi dimentico di fare le cose e mi sale l'ansia, e vorrei stare a casa ancora un po', ancora un pochino, dai.
Il mil obiettivo è arrivare (bene) al 28 febbraio. Mai scadenza del contratto fu così attesa...

1 commento:

  1. Coraggio, non è una malattia, ma il tuo corpo in questa fase ha bisogno di recuperare molte energie. Fregatene delle cose da fare, senti a me. Ci sarà sempre tempo per farle. Basta visite, basta tutto. Passate insieme tutto il tempo che potete.

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